
Allegoria Sacra
2011
AES+F
I Bachi da setola sono esposti per la prima volta nel 1968 in due momenti diversi: prima a Parigi e successivamente a Roma.
L’installazione è composta da cinque grandi strutture lineari in metallo, fissate al pavimento, su cui sono inseriti, in fila uno dopo l’altro, gli scovoli in acrilico, colorati, che si usano in casa per rimuovere la polvere.
Il 1968 è l’ultimo anno di vita dell’artista, Pascali sta per compiere una nuova rivoluzione. Dopo aver utilizzato la materia organica, come acqua, terra, paglia, per realizzare le sue sculture, subisce il fascino dei nuovi materiali di tipo industriale superando il concetto di Arte Povera.
Gli scovoli ragnatori in nylon, spazzoloni per uso domestico, rappresentano il nuovo prodotto lanciato sul mercato e Pascali ne rimane affascinato.
Come era solito fare, parte sempre dal materiale al quale segue, poi, il progetto e l’opera che andrà a realizzare.
Pascali realizza dei grandi Bachi da seta che battezza però “bachi da setola” giocando con le parole come sapeva abilmente fare, le dimensioni ingigantite rimandano ai concetti della pop-art e del linguaggio mediatico, proprio di quegli anni.
L’artista presenta l’opera ricostruendo il baco da setola secondo un proprio immaginario fantastico e attraverso la rappresentazione della natura utilizzando materiali artificiali e sintetici.
artista
Pino Pascali
titolo originale
Cinque Bachi da Setola e un Bozzolo
Data
1968
tecnica
Scovoli di setole acriliche su struttura metallica
dimensioni
credit line
codice inventario
esposta
no