Benvenuti nel nuovo PACT (Polo Arte Cultura e Turismo) di Regione Puglia.

Un museo verticale, una scala che porta agli uffici, motore delle attività di questo settore, offre ai suoi avventori undici opere d’arte contemporanea, tutte provenienti dalla collezione della Fondazione Pino Pascali; gli artisti scelti per questo progetto-evento hanno tutti un curriculum di mostre internazionali e rappresentano i primi baluardi di un intenso rapporto tra arte, cultura e l’istituzione che le promuove.

Il dialogo tra le opere avviene all’interno di un percorso leggero, dalla struttura eterea, che trasforma il contenitore in uno scrigno ridisegnando alcune aree tematiche tra loro interconnesse.

Un simposio scultoreo mette in relazione l’opera di Iginio Iurilli con Raffaella Formenti: le forme voluttuose sono evocate Da un altro mondocon forza plastica dall’autore pugliese, un riferimento attento e costante ad elementi che rimandano alla fenomenologia marina, in contrapposizione con la Formenti che analizza il mondo dei media e modella manifesti pubblicitari portando avanti un’approfondita indagine sulla comunicazione (Spam cluster).

Il percorso prosegue con i cromatismi di kleiniana memoria di fronte alle opere di Sandy Skoglund e Giulio De Mitri, inscenando un rapporto elementale aria-acqua; l’artista americana crea veri e propri set cinematografici che diventano indicatori di una condizione di alienazione dalla realtà, come in Breathing glass, mentre De Mitri sembra svelare l’arcano Segreto degli Dei, coerente come sempre nella sua ricerca di recupero dell’origine storica, culturale e mitologica del Mediterraneo. L’ulteriore elemento, il fuoco, è evocato da Giovanni Albanese, scultore oltre che regista, la cui ricerca è caratterizzata dall’utilizzo di lampadine fiammeggianti che lo ricollegano idealmente alle usanze della sua terra natale, la Puglia.

Gli elementi introducono e conducono al misticismo magico che invade e permea lo spirito di questa terra i cui riti apotropaici si fondono allo spirito religioso; Daniela Corbascio con l’opera Reflex ridisegna con i tubi di bianco neon un antico fregio in pietra del portale della Chiesetta del Purgatorio (Polignano a Mare), “memento mori” al quale si contrappone l’eleganza del tessuto shantung ricamato da Angelo Filomeno, pugliese di nascita e newyorkese di adozione, che riscopre lo sciamanesimo antropologico ed evocativo tipico del primitivismo (The with of Southern Italy).

Il tema zoomorfico bilanciato sul rapporto uomo-natura trova in tre autori diversi la propria rappresentanza. È il caso di Dario Agrimi che con Ovazione riscatta il mondo animale dalla sopraffazione umana che, con tragica ironia, è inscenata da Massimo Ruiu con attitudine ossimorica “dipingendo” due uccelli con i pallini da caccia in piombo (Un brutto tiro); il Favodi Jessica Carroll diviene pertanto il nucleo dorato sul quale affidare le speranze umane, un modello d’ispirazione animale per cercare il riscatto da una condizione acerba, di faustiana memoria.

Se è vero che l’arte è ciò che il mondo diventerà e non quello che il mondo è, come aveva scritto Karl Kraus, allora il binomio tra l’Arte Contemporanea e un’Istituzione che costruisce il futuro non può che essere imprescindibile, animato da un reciproco scambio di energie creative e progettuali, e spinto in avanti da una progettazione condivisa che finalizzata alla definizione, all’affermazione e alla valorizzazione di quelle forze artistiche che sono, ormai da anni, una componente essenziale dell’identità culturale pugliese.